LA SACRA PIPA, CHANUPA WAKAN

Non ci sono dubbi sul fatto che la Pipa sia l’oggetto sacro per eccellenza per la maggior parte delle tribù Nativo Americane. La Pipa dava, infatti, significato, importanza e ordine ai rituali che celebravano la vita.

La più conosciuta è sicuramente la Pipa a forma di T, chiamata anche “Calumet”, fumata quando veniva stipulato un trattato di pace, tanto che divenne famosa tra i bianchi come la “Pipa della Pace”, anche se questo termine potrebbe risultare riduttivo, non rendendo interamente il significato profondo della Pipa, non semplice oggetto, secondo la spiritualità dei Nativi, ma “cosa viva”, dimora del potere del Grande Spirito. 

Le Pipe rituali erano, e sono conservate, quando non vengono usate, in sacri involti di pelle di daino o di cervo decorata, e le due parti vengono tenute separate poiché essendo dotate di grande potere, l’atto di mantenerle collegate sarebbe considerato sacrilego.

 

La Sacra Pipa ha sempre avuto un ruolo fondamentale nelle Storie della Creazione che descrivono e spiegano le origini di molte tribù. La pipa è parte integrante della cerimonia, è presente ogniqualvolta ci sia una decisione importante da prendere, dal fare la pace al dichiarare guerra, quando c’è da garantire una buona caccia o favorire un buon lavoro, nelle pratiche di guarigione. La Pipa simboleggia l’equilibrio perfetto, l’unione tra Cielo e Terra, maschile e femminile, mondo spirituale e mondo fisico; perfino il nome, Chanumpa,secondo la dizione Lakota, è l’unione

 tra Cha, legno, e Numpa, due.

 

 

Essa è infatti formata da due parti: il cannello, ihupa, è l’Albero della Vita, ed è realizzato con legno d’acero, e il fornello, pahu, a forma di T o L, che rappresenta il mondo, la creazione. Di fatto tutti i fornelli delle Pipe di tutte le tribù nordamericane sono ricavati da una pietra rossa chiamata Inyan sha, pipestone in inglese.

Si tratta della “Catlinite”, reperibile in un unico luogo al mondo, a Pipestone appunto, in Minnesota.

Si pensa che i lavori di scavo in questa zona siano iniziati attorno al diciassettesimo secolo e i grandi blocchi di pietra o i fornelli delle pipe già lavorati furono trasportati attraverso il continente dalle tribù delle pianure in aree come il Pecos e il New Mexico, dove essi commerciavano con le tribù del Sudovest.

 

Il nome “catlinite” fu dato alla pietra rossa in onore del pittore e viaggiatore americano George Catlin (1796-1872). Durante l’ultimo viaggio nei territori Dakota, Catlin, infatti, visitò il luogo dove si estraeva la famosa pietra, utilizzata dai nativi sin dai tempi della preistoria. La spedizione di Catlin venne fermata in un primo momento sul fiume St. Peters, da alcuni Dakota poiché quello era ritenuto un luogo sacro da tempo immemorabile. Successivamente, una volta constatato che non si trattava di una spedizione del governo americano, i Dakota permisero al pittore di visitare la cava. Egli rimase affascinato dagli innumerevoli disegni, dalle sculture e dai graffiti presenti sulle pareti delle rocce e ottenne resoconti dettagliati riguardo ai miti della Pipa da Cerimonia da informatori Mandan, Sioux e Ojibwa, testimonianze che raccolse e riportò nel suo scritto Letters and Notes.

Anche se sono numerose le leggende che raccontano l’origine dei giacimenti della rossa e friabile catlinite, una in particolare narra di due giovani guerrieri che s’imbatterono un giorno in una bella e giovane donna tutta vestita di bianco, che si trovava in un campo di erba alta.

A uno dei giovani guerrieri, bramoso della giovane, vennero cattive intenzioni. L’altro ragazzo pensò che c’era sicuramente qualcosa di sacro nella donna e disse che l’avrebbe difesa se fosse stato necessario, anche contro il suo amico. La bella e giovane donna pianse lacrime di sangue che si trasformarono in pietra quando toccarono terra e lei divenne un bisonte bianco e sparì.

Era White Buffalo Calf Woman, Donna del Bisonte Bianco, conosciuta anche come Whope, la Bella, considerata da alcuni come la madre di tutti i Popoli.

 

La leggenda della giovane donna è raccontata anche da Alce Nero, il grande guerriero e uomo di medicina Lakota Oglala, nel suo ormai famosissimo libro

 “la Sacra Pipa”, in cui rivela per la prima volta i sette riti della sacra Pipa che legano gli uomini rossi al Grande Spirito. In questo libro vengono riportate dettagliatamente le istruzioni che la Donna Sacra diede al Popolo Lakota sul modo di usare la Pipa sulle sue funzioni sacre.

La Sacra Pipa tramandata di generazione in generazione per centinaia d’anni con la realizzazione di varie copie, è oggi custodita in South Dakota dall’attuale incaricato .

L’area dei giacimenti di catlinite è sempre stata sotto la custodia di alcune fazioni Lakota che amministravano la distribuzione di pietra alle altre tribù.

La tribù degli Yankton aveva il presidio della zona nel 1858, quando il Minnesota divenne uno stato e governarono per mantenere il controllo della distribuzione. Tuttavia gli accordi, come molti altri presi tra Indiani e colonizzatori bianchi, non furono attuati e con la ripartizione dei Lakota Yankton nella riserva del South Dakota, i nativi non furono più in grado di fermare l’avanzata nelle loro terre dei coloni bianchi, i quali diedero inizio all’estrazione della pietra rossa impiegata nella costruzione di edifici nelle zone limitrofe alla città di Pipestone.

 

Nel 1928, temendo che le risorse potessero esaurirsi per opera dei bianchi, gli Yankton accettarono di cedere il loro diritto sulla terra al governo federale. Passarono ancora nove anni prima della fondazione del Pipestone National Monument, il Parco Nazionale della Catlinite, ma una volta fatto, gli scavi in quell’area divennero un reato per tutti quelli che non erano Indiani.

Un groviglio di sentieri si snoda attraverso le aree di scavo.

Attualmente le estrazioni della pietra si possono vedere durante l’estate e l’autunno, quando i livelli dei fiumi sono minimi, e l’estrazione è più facile.

Nel centro visitatori, i costruttori di pipe nativi danno dimostrazione delle antiche tecniche di costruzione e le informazioni didattiche sull’argomento sono disponibili al pubblico. Così come pipe e altre sculture in catlinite che ora sono anche in vendita.

Il Parco Nazionale della Catlinite è aperto tutti i giorni dalle 8.00 alle 17.00, ed è localizzato nel sudovest del Minnesota, a destra dell’Interstatale 90 a sinistra dell’Highway 75, a nord della città di Pipestone.

 

FONTE: http://www.farwest.it/

 

Per la Nazione sioux, come per altri popoli nativi del Nord america, la pipa (channunpa) rappresenta l ‘oggetto sacro per eccellenza, presente in tutte le cerimonie.

Secondo Alce Nero venne donata ai Lakota da Whope, Donna Bisonte Bianco, la bella, e anche nei racconti di altri informatori, pur con versioni un poco diverse, viene confermata questa origine.

Ella diede precise istruzioni sul modo di usarla e sulle funzioni; assicurò inoltre ai Lakota che sarebbe stata presente ogni volta che la pipa fosse stata usata nel modo sacro e avrebbe portato le loro preghiere a Wakan Tanka (il Grande Mistero).

Dopo la venuta di Whope i Wicasa Wakan ( uomini sacri ) istruirono il popolo sul modo giusto nel quale fabbricare altre pipe e sul modo di usarle e nominarono un custode della Sacra pipa, che avrebbe avuto il compito di mantenerla sacra e di usarla solamente nelle occasioni più importanti.

La Sacra Pipa donata da Whope, tramandata da generazione in generazione per centinaia d’anni con la realizzazione di varie copie, è oggi custodita in South Dakota dall’attuale incaricato.

La pipa è composta di due parti: il cannello, che rappresenta l’albero della vita e il fornello a forma di T o di L, che simbolizza il mondo, la creazione.

Il cannello solitamente è realizzato con legno d’acero, mentre il fornello è ricavato usando una pietra rossa chiamata inyan sha, in inglese pipestone, cioè catlinite, reperibile in un solo posto al mondo, a Pipestone, in Minesota.

Quando non è usata, le due parti sono conservate separate in una borsa di pelle di daino o di cervo decorata.

Poiché essa è dotata di grande potere e l’atto di collegarla equivale all’unione tra maschile e femminile, tra cielo e terra, tra mondo spirituale e mondo fisico, mantenerla collegata costituirebbe un sacrilegio.

Essa inoltre racchiude in sé altre simbologie: secondo Alce Nero, le penne che pendono dove il cannello si incastra nel fornello rappresentano tutti gli esseri alati, così che “ tutti questi popoli e tutte le cose dell’universo si uniscono a voi che fumata la pipa, tutti mandano le loro voci a Wakan Tanka.

I sioux fumano una mistura chiamata chanshasa, ottenuta prevalentemente con la corteccia interna essiccata del salice rosso alla quale vengono mescolate delle erbe aromatiche e, a volte, del tabacco.

 

La pipa, offerta alle quattro direzioni, al Cielo e alla Terra, viene passata di mano in mano in senso orario e, seguendo un preciso rituale, fumata da tutti, che in tal modo si uniscono come fossero una cosa sola ed entrano in contatto con il mondo spirituale e allo stesso tempo è il respiro del Grande Spirito.

Nella fumata cerimoniale si esprime anche la coscienza dell’ appartenere all’eterno fluire del tutto, simbolicamente raccolto nel fornello della pipa e condiviso attraverso il fumo.

Nell’ immaginario dei bianchi la Sacra Pipa è stata spesso identificata con la cosiddetta “pipa della pace”, il che è indubbiamente riduttivo, per quanto la pipa potesse essere intesa anche come strumento di pace e riconciliazione, visto che tenerla in mano collegata e accesa e dire il falso è considerato un sacrilegio, un’offesa a tutto l’esistente.

 

Come diceva il grande Uomo di Medicina – Lakota OGLALA PETAGA YOHA MANI :

 Chiunque rispetti la Pipa, la onori se ne prenda cura, la ami, avrà una lunga vita. Un giorno camminerà con tre gambe ( cioè con un bastone ) e se continua a vivere su questa meravigliosa via, anche se avrà perso perduto la vista, i denti, e l’udito, potrà camminare come un animale a quattro gambe, usando due bastoni, la Via della Pipa è meravigliosa e allo stesso tempo è assai dura

 

Oyate wamayanka po! Popolo dovete guardarmi

Oyate wamayanka po! Popolo dovete guardarmi

Le cannupa ki le wakan yelo. Questa Pipa prima di voi, è sacra.

Oyate wamayanka po! Aeee Popolo dovete guardarmi

 

Oyate wamayanka po! Popolo dovete guardarmi

Oyate wamayanka po! Popolo dovete guardarmi

Le cannupa ki le wakan yelo. Questa Pipa prima di voi, è sacra.

Oyate wamayanka po! Aeee Popolo dovete guardarmi

 

Oyate wamayanka po! Popolo dovete guardarmi

Oyate wamayanka po! Popolo dovete guardarmi

Le cannupa ki le wakan yelo. Questa Pipa prima di voi, è sacra.

Oyate yanipi ktelo! Aeee Popolo tu vivrai

 

NOTIZIE E FOTO TRATTE DAL WEB.

 

" Posso umilmente dire quanto rispetto io porti a questo Sacro strumento di potere e di preghiera.

Tempo fa' mia figlia,Jessica, mi dono' una splendida Pipa fatta con le sue mani, che tengo gelosamente custodita.

La ringrazio e gli sono grato per avermi fatto tale dono che custodisco sempre nel mio cuore, assieme ai doni che Samuele, mio figlio, mi ha donato.

Prego e ringrazio quando fumo la Pipa nei miei rituali, l'abbondanza che il Creato tutto mi dona , la Madre Terra per l'Amore e il calore che mi dona, gli Antenati che hanno solcato prima di me il mantello verde di Madre Natura, la Donna del Bisonte o Vitello Bianco per la sua venuta in mezzo ai Fratelli e Sorelle del Popolo Rosso, a mia Moglie e compacna di vita , Claudia, alla quale le vite si sono incrociate da molto tempo.

La ringrazio per tutto l'amore che mi ha donato e che continua a darmi , come donna, moglie e compagna di vita, pregando che il Grande Spirito vegli sempre sulla mia famiglia e la famiglia planetaria con  armonia e equilibrio.

 

Mitakuye Oyasin.

Con Affetto , mario ".